Sono oltre 3mila gli ettari vitati in provincia di Salerno ma appena il 10% delle produzioni è certificato. Un potenziale enorme tutto da recuperare. E' quanto emerso nel corso dell'incontro sulle prospettive della viticoltura in provincia di Salerno, promosso da Coldiretti in collaborazione con il Consorzio di Tutela Vita Salernum Vitae. Sono 3138 gli ettari vitati in provincia di Salerno: Aquara è il comune con il maggior numero di terreni coltivati (212 ettari) ma tutto il comprensorio Alburni ne vanta oltre 700, un dato importante in un’area a forte rischio spopolamento. Il comune più piccolo è Monte San Giacomo con appena 100 metri quadrati vitati. I vitigni a bacca nera più coltivati sono le varietà barbera e aglianico mentre, per il bianco, malvasia e fiano. Tre doc e due le igp presenti sul territorio provinciale per quasi 2 milioni di bottiglie prodotte ogni anno; la doc con maggiore produzione è il Cilento con quasi 70 ettari e una produzione che supera i 4mila ettolitri. Purtroppo, negli anni, molte sono le quote vitate andate perse. E’ il caso, per esempio, della Doc Castel San Lorenzo di cui restano appena 4 ettari certificati per pochissime bottiglie prodotte. “La certificazione è un valore aggiunto per la produzione – spiega il presidente del Consorzio di Tutela Vita Salernum Vitae, Luigi Scorziello - da sola, la qualità non basta. Il vino “certificato” è sempre più importante e solo questo può permettere alla nostra agricoltura di essere competitiva, di crescere e di dare reddito ai produttori. Non è un caso che le aziende con vino doc e igt della provincia di Salerno sono quelle che hanno anche le migliori performance in termini di fatturato ed export, con oltre il 40 per cento della produzione esportata nei mercati esteri”. Coldiretti sta lavorando per accompagnare la crescita del comparto vitivinicolo salernitano: “Il settore ha ancora ampi margini di crescita – rivela il presidente Vittorio Sangiorgio - Salerno può rappresentare una bella novità che va accompagnata però con capacità manageriali e di gestione. Va colto il treno del dopo Expo, dove export del vino e turismo enogastronomico ne rappresentano la grande eredità. Coldiretti sta lavorando, in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno con la quale ha già attivato un corso sul Wine Business, per esaltare proprio il valore dell’agroalimentare e delle aree protette dove il vino rappresenta un prodotto di assoluta eccellenza”. “Stiamo portando avanti un lavoro di affiancamento dei produttori, che sono per la maggior parte piccoli – spiega il direttore di Coldiretti Salerno, Enzo Tropiano – senza le certificazioni si perdono occasioni di crescita e sviluppo. I prossimi fondi europei a disposizione delle aziende con i Psr potranno rendere la certificazione non un costo per la piccola impresa ma un investimento e un valore aggiunto che ci auguriamo possa far crescere la competitività del settore”.
I DATI (a cura del Consorzio di Tutela)
Doc Cilento: 69,28 ettari certificati e produzione di 4289 ettolitri
Doc Costa d’Amalfi: 54 ettari certificati e produzione 4939 ettolitri
Doc Castel san Lorenzo: 4 ettari certificati per 230 ettolitri di produzione
Igp Colli di Salerno: 41 ettari certificati e 1829 ettolitri di produzione
Igp Paestum: 93,6 ettari e 4mila ettolitri produzione
2 Maggio 2016
VINO: 3000 ETTARI IN PROVINCIA DI SALERNO MA ANCORA POCHE CERTIFICAZIONI