13 Giugno 2012
Terremoto, i danni all’agricoltura salgono a 705 milioni

Settemila aziende agricole colpite delle quali circa duemila gravemente danneggiate, distrutte o da ricostruire per adeguarle alle nuove norme antisimiche E’ stato il presidente della Coldiretti Sergio Marini ad annunciare che il bilancio provvisorio dei danni provocati dal sisma all’agricoltura è salito a 705 milioni di euro, nell’ambito dell’incontro promosso nell’azienda agricola Bosco di Poletti a Villafranca di Medolla, nel Modenese, con gli agricoltori colpiti dal sisma provenienti dalle campagne circostanti. Un conto che Coldiretti ha illustrato anche alla Camera, nel corso di un'audizione davanti alla Commissione Ambiente.
Ai circa 400 milioni di euro di danni provocati alle strutture agricole (fienili, stalle, magazzini) si aggiungono 70 milioni necessari per garantire la sicurezza al territorio riportando alla normalità gli impianti idrovori, irrigui, di scolo e di irrigazione fortemente lesionati. Con una stima di 150 milioni di euro di danni il sistema del Parmigiano Reggiano è in cima alla triste classifica dei prodotti più danneggiati dal sisma seguito da vicino dal Grana Padano che accusa un colpo da 70 milioni di euro e dall’aceto balsamico che conta perdite per 15 milioni di euro, secondo la Coldiretti. I posti di lavoro nell'agroalimentare oggi a rischio sono, invece, ottomila.
"Le imprese che operano in questi settori hanno solo la possibilità di scegliere se chiudere o ripartire - sostiene Marini - poiché le uniche attività che certamente non saranno delocalizzate sono proprio quelle legate all’agricoltura e ai suoi prodotti tipici, dal parmigiano al grana, dall’aceto balsamico tradizionale alle pere tipiche, la cui produzione non può avvenire per legge al di fuori del territorio delimitato dai disciplinari di produzione approvati dall’Unione Europea. Per questo occorre intervenire al più presto per non perdere un tessuto produttivo che è traino ed immagine del Made in Italy nel mondo".
L’acquisto dei prodotti tipici delle aree del terremoto - sostiene la Coldiretti - è il mezzo più semplice per assicurare da parte dei cittadini un aiuto immediato alle aziende del sistema agroalimentare del territorio colpito dal sisma, ma occorre che ad intervenire siano anche le Istituzioni.
La Coldiretti chiede un intervento immediato per ripristinare canali e idrovore gestiti dai Consorzi di Bonifica al fine di scongiurare il pericolo di alluvioni, poiché risultano a rischio idraulico ben 200mila ettari di terreno densamente urbanizzati. Per ripartire è necessario inoltre che il Governo assicuri alle imprese agricole condizioni analoghe a quelle artigiane per gli interventi creditizi in conto interesse. A livello comunitario occorre velocizzare l’erogazione di contributi “promessi” dall’Unione Europea attraverso il Fondo di solidarietà europeo per destinarli anche ad infrastrutture di bonifica e irrigazione.
Per ovviare ai problemi di liquidità delle imprese agricole è necessario anticipare i pagamenti diretti di politica agricola mentre sul piano strutturale serve l’utilizzo immediato, prima della definizione iter procedurale dell’Unione Europea UE, della rimodulazione del 4 per cento della quota comunitaria relativa all’annualità 2013 dei Piani di Sviluppo Rurale (Psr) a favore dell’Emilia Romagna e della Lombardia. Inoltre occorre e aumentare il “de minimis” agricolo oltre a semplificare le procedure per gli investimenti realizzati con Psr nelle Regioni danneggiate.
A sostegno delle campagne la Coldiretti è intervenuta mettendo a disposizione i propri tecnici per monitorare il territorio per le emergenze delle aziende e degli associati e offrire un sostegno nella prosecuzione dell’attività agricola, ma sono stati anche istituiti sportelli di coordinamento sull’emergenza sisma per le richieste di rilevamento sui danni alle strutture agricole e per pianificare emergenze o interventi di aiuto.
Sul piano operativo alcuni agriturismi hanno offerto ospitalità e fornitura pasti alle imprese e si è provveduto alla fornitura di moduli abitativi, tende, alcune roulotte e bagni chimici, ma anche alla consegna di 50mila chili di pasta (100% con grano italiano) prodotta dal Consorzi Agrario di Forlì, Cesena e Rimini. Attraverso il Consorzio Fidi CreditagriItalia sono stati messi a punto strumenti creditizi a sostegno delle imprese agricole e delle cooperative agroalimentari.

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