Marianna ha lasciato l’università, Anna è fresca di laurea e Valentina studia a Fisciano. Insieme hanno raccolto le forze, sacrificato gli studi e creato il primo agriturismo rosa dell’Agro-nocerino sarnese, uno dei primi nella produzione biologica: arance e mandarini per il commercio locale. Un’impresa familiare, a partire dal nome, Gambardella. Accanto alle tre studentesse, c’è zia Emilia, sorella del giudice Antonio, in attività al Tribunale di Salerno, addetta a orti e giardini, e zia Nunzia, cuoca per l’attività di ristorazione. Cinque donne per realizzare un’impresa “Poggio fecondo”(www.poggiofecondo.com e pagina Facebook), realtà che vive su nove ettari in località Fiano, a Nocera inferiore. Nessun ripiego, solo una scelta guidata dalla passione. Tutto nasce quando la signora Emilia, rimasta vedova nel ’91 a soli 40 anni, rinuncia alla possibilità di un comodo lavoro d’ufficio e crea dal nulla un’attività agricola. Che negli anni successivi diventa una struttura agrituristica avviata insieme al fratello Antonio, il giudice. Oltre dieci anni dopo, l’idea prende forma e l'impresa è affiancata dalle nipoti Anna, Valentina e Marianna. «Eravamo tutte immerse nel mondo universitario quando siamo state coinvolte nell’azienda – racconta Anna –. Studiavo Scienze umanistiche a Roma, mia sorella Valentina ora studia Giurisprudenza a Fisciano sulle orme di papà Antonio, Marianna ha lasciato gli esami, tutte abbiamo rinunciato a una parte di noi stesse per questo pezzo di terra. Mi sono resa conto delle potenzialità dell’agriturismo e da qualche anno lavoriamo con i bambini delle scuole, la nostra è, infatti, anche una fattoria didattica». Sulle ali dell’entusiasmo due anni fa nasce il progetto “Agriafilo”: «È il primo della Campania, si tratta di una scuola all’aperto, un asilo vero e proprio in cui i bambini imparano l’alimentazione biologica – spiega Anna –. I contatti con le scuole li avevamo già e intanto ho preso quelli con i primi agriafilo nati al Nord, dove sono una realtà diffusa. Sono stata così a Verona, per capire come realizzare la stessa scuola anche da noi, con il sostegno di Coldiretti: un’idea da 250mila euro». Peccato solo che da due anni il progetto di Anna e delle sue compagne di viaggio sia stranamente respinto dalla Regione Campania: «La nostra zona, l’Agro-nocerino – racconta amareggiata – è stata, infatti, considerata non appetibile perchè fortemente urbanizzata».
24 Dicembre 2013
Poggio Fecondo, il primo agriturismo in “rosa” dell’Agro nocerino sarnese