La sua passione è antica almeno duemila anni. Antonio Avagliano, 21 anni, delegato dei Giovani di Coldiretti della sezione Cava dé Tirreni, ha scelto di fare il saggio delle piante, il giardiniere che Cicerone definiva “topiarius” per la sua capacità di trasformare giardini in autentiche opere d'arte. E' nata così la filiera del verde, come per i prodotti agroalimentari. Dalla talea alla pianta, pronta x il cliente e a km 0. Un progetto che nasce dal declino del tabacco. “Cava de' Tirreni era molto conosciuta per la produzione di tabacco - spiega Antonio - e la mia azienda di famiglia è avviata tra il 1994 e il 1995 quando i miei zii Salvatore e Roberto Avagliano, già entrati nel campo del giardinaggio dagli anni Ottanta, decisero di cambiare attività e puntare sulla produzione di piante ornamentali, sfruttando il clima della zona”. Una riconversione accompagnata dall'illuminazione: gli Avagliano intuirono che la coltivazione del tabacco era arrivata quasi al capolinea. E avrebbe liberato altre strade. “Nel corso degli anni, la nostra azienda “Avagliano piante”, in zona San Martino, si è specializzata nella produzione secondo l'antica tecnica dell' “Arte Topiaria”, nota già al tempo dei romani: piante potate in forme determinate, geometriche e di fantasia. Le specie coltivate sono numerose, soprattutto quelle che si adattano a questo tipo di tecnica, come il Buxus faulkner, Buxus rotundifolia, Buxus sempervirens, Cupresso cyparis leylandi, ligustro jonandrum. Ma anche per piante da cespuglio, quelle che si adattano bene al nostro clima come Lauro nobilis, Viburnum tinus, Arbutus unedo, Photina red robin...”. I prodotti sono stati subito apprezzati, soprattutto nella capitale del verde ornamentale italiano: Pistoia. Ma anche sul territorio provinciale e regionale, alla mostra della Minerva, alla Fiera del Crocifisso come ai mercatini di Natale. Da poco, per dare sbocco commerciale all'impresa, è nato un punto vendita a Salerno, zona Pastena. Antonio vuole alimentare il suo cruccio di bambino, quando maneggiava la forbice e disegnava le prime forme di pianta per imitare gli antichi topiari. Intanto coltiva l'attesa per la laurea in Scienze e Tecnologie agrarie. Partecipare all'Oscar green è il suo prossimo obiettivo, nella filiera del verde ornamentale. Un passo alla volta, senza forzare il futuro. “Per ora sono solo un collaboratore dei miei zii insieme a mio padre Matteo, il mio sogno è diventare un giorno il Cicerone del settore”. Ferruccio Fabrizio
4 Febbraio 2014
Oggi sul quotidiano La Città intervista di Ferruccio Fabrizio al delegato Giovani Impresa di Cava De Tirreni – Antonio Avagliano