La Camera di Commercio di Salerno, in collaborazione con Coldiretti Salerno e il gruppo di lavoro tecnico-scientifico Orto Botanico Ildebrando terranno un incontro tecnico programmatico giovedì 25 novembre ore 11.00 presso il palazzo di città di Cava de' Tirreni, con imprenditori agricoli cavesi e Michele Fasano, presidente della Soc. Agric. Coop. Valverbe di Melle di Cuneo sul tema della introduzione delle erbe officinali nelle coltivazioni dell’area cavese. A seguire nel pomeriggio, alle ore 16 è previsto un convegno presso l’Abbazia Bendettina di Cava dal titolo “i luoghi dell’Abazia -ambiente uomo salute e l’ospitalità rurale nella tradizione benedettina”.
Obiettivo del convegno è promuovere nuove attività produttive della filiera agroalimentare, ricerca scientifica, turismo e cultura secondo i principi della ecosostenibilità nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo per valorizzare le eccellenze del territorio.
La ricchezza di biodiversità dei nostri habitat, tra le piu’ importanti del continente europeo, insieme al patrimonio culturale, artistico e archeologico con peculiarità esclusive a livello mondiale, sono gli ingredienti per progetti di sviluppo imprenditoriale in grado di confrontarsi con competitori nazionali e internazionali.
La millenaria Badia di Cava, che ha avuto competenza territoriale nel meridione d’Italia e in gran parte del bacino del Mediterraneo, con la celebrazione del millenario, rappresenta un importante occasione di amplificazione di progetti imprenditoriali capaci di sviluppare le potenzialità della provincia di Salerno.
 Le piante officinali rappresentano un mercato di nicchia con enormi possibilità di sviluppo. La domanda di prodotti naturali e salutistici è in crescita continua mentre la produzione nazionale è tuttora  limitata a tutto vantaggio delle importazioni.
Le piante officinali sono un eterogeneo gruppo di specie vegetali appartenenti a tre grandi categorie:  piante medicinali ad uso terapeutico, aromatiche ad uso alimentare e da profumo ad uso cosmetico.
La grande maggioranza delle piante officinali presenti sul mercato italiano, ad oggi, proviene da importazioni dai paesi dell'Est Europeo, dell'Estremo Oriente o dell'America Latina. In Italia  dove le pianure sono destinate alla coltivazione di cultivar più diffuse, la coltivazione di piante officinali viene riservata alle aree di montagna e di collina, a terreni marginali, con estensioni limitate, che difficilmente potrebbero essere sfruttati con altre colture. Per qualunque tipologia di terreno, ad eccezione di quelli con grossi problemi di ristagno idrico, esistono specie officinali che ben si adattano alle condizioni locali.
In Italia va sempre più affermandosi la diffusione della filiera corta e del km zero, con coltivazione, eventuale trasformazione e vendita diretta al privato, sotto forma di taglio da tisana. La vendita come specialità alimentare è quella che apre più possibilità all'agricoltore (ristoranti, fornerie, pasticcerie, liquorifici sono solo alcuni dei possibili destinatari), ma anche il mercato del naturale cosmetico  e dei fitopreparati sta offrendo sempre maggiori possibilità.
 La sinergia con una esperienza di imprenditoria agricola sul mercato da 25 anni e con una eccellenza produttiva di livello europeo dalla fase di coltivazione alla trasformazione è uno dei propositi di questo seminario; la Valverbe è un connubio tra l’antica tradizione erboristica e la ricerca avanzata di nuove tecnologie di produzione.
Le erbe - biologiche, senza OGM e fresche di raccolto - vengono essiccate con un innovativo sistema “a cellula aperta” che le priva dell’acqua ma ne conserva integra la membrana cellulare e con essa i principi attivi, l’aroma ed il profumo: una rivoluzione rispetto al sistema tradizionale, con ottimi risultati.
Le erbe così essiccate, infatti, quando vengono reidratate, rigonfiano e tendono a riprendere il turgore della pianta fresca creando così le condizioni ottimali per un efficace processo di estrazione quando si prepara la tisana.
Dopo essere state mondate, setacciate, macinate nella giusta pezzatura, miscelate nelle dovute proporzioni e secondo le antiche ricette, le erbe vengono ripulite “naturalmente” dalla carica batterica e confezionate in filtri a doppio incarto con filo di cotone biologico, senza punto metallico.
Ma la Badia di Cava rappresenta anche un esempio di turismo rurale e religioso
Il mercato orientato al turismo rurale e turismo religioso cresce e crescerà ancora in maniera considerevole ma bisogna avere la capacità di comunicare in maniera puntuale ed esauriente l’offerta turistica delle aree interne per poter rintracciare la fetta di ospiti orientati all’eco-turismo, diversificando l'offerta seguendo il continuo e veloce sviluppo delle esigenze dei turisti. A Barbara Guerra, consulente di marketing e sviluppo del turismo sostenibile, il compito di trattare il tema Mercato ed obiettivi per lo sviluppo del turismo rurale e religioso”. Il turismo religioso comprende vari fenomeni  dal pellegrinaggio alla scelta di soggiorni in luoghi legati alla spiritualità, alla cultura ed alla natura. Dai dati della Trademark Italia, la stima attuale dei “turisti religiosi” è di 260 milioni di persone nel mondo, 35-40 milioni in Italia con 19 milioni di pernottamenti, per un business intorno ai 4 miliardi di Euro. Un fenomeno che  sta conoscendo continui incrementi medi con picchi pari  al 6% dell’intero comparto turistico nazionale. Nel 2009 la stima degli arrivi turistici mondiali è di 880 milioni con una crescita del 3% rispetto al 2008.
Nonostante il prolungarsi di una crisi economica a livello mondiale, per cui anche il ritmo di crescita del fenomeno turistico subisce un rallentamento osserviamo comunque tassi elevati relativi al turismo “sostenibile” definizione al cui interno rientrano tutte quelle destinazioni e modalità di viaggio attente alla salvaguardia ambientale e culturale. Il turismo religioso odierno abbina sempre più spesso fede, storia e cultura in una nuova forma che nasce dall’incrocio tra spiritualità pura e una ricerca di benessere dal carattere più ampio e trasversale. Il nuovo pellegrino si mette in viaggio non solo per motivi religiosi in senso stretto, ma confuse dall’incedere della quotidianità alla ricerca di radici condivise, di sé stesso, della sua interiorità a prescindere dalla fede. Il 50% dei turisti con destinazioni religiose ha un interesse prevalentemente culturale, mentre il 20% è costituito dai cosiddetti "pellegrini" ossia turisti mossi da interessi di tipo soprattutto religioso. Perseguendo l'obiettivo di posizionare nel panorama turistico i luoghi dell'Abbazia della SS. Trinità non si deve trascurare l'ipotesi del turismo rurale e dell'Albergo Diffuso. In particolare l'Albergo Diffuso è un modello di ospitalità originale messo a punto dal Professore Giancarlo Dall'Ara è attualmente disciplinato da 13 regioni italiane. Si tratta di un “albergo” orizzontale, sostenibile, un attrattore per i centri storici del nostro paese che offre la possibilità di vivere lo stile di vita del borgo alloggiando in case che si trovano in mezzo a quelle dei residenti. Le azioni da intraprendere per migliorare ed in molti casi creare la fruizione turistica del territorio passano attraverso la comprensione del fatto che siamo di fronte, a turisti di terza generazione: nuovi viaggiatori caratterizzati da una diversa maturità, da una maggiore esperienza, e capacità di scegliere e confrontare. Per questo è  richiesto la personalizzazione dei servizi, rendere possibili esperienze autentiche, dare maggiori informazioni e soprattutto creare relazioni. In poche parole bisogna non cadere nella tentazione di definire l'offerta un  “pacchetto” ma pensare ad un “prodotto dinamico ed innovativo” e creare il racconto del territorio.