È uno dei più giovani produttori di olio della Campania, vive tra gli ulivi da quando è nato, raccoglie le olive a ritmo di musica. E in attesa della spremitura, serve deep house nei locali, ma solo per gli amici. Contadino e deejay, Carlo Abbamonte ha 27 anni e un piccolo sogno, diventare come il padre. «È stato emigrante, ha fatto molti lavori in Germania, anche il gelataio e 30 anni fa aprì questa azienda. Oggi mi ha lasciato il frantoio e una produzione da leccarsi i baffi». Otto ettari, 500 piante, dal piccolo laboratorio agricolo di Carlo, unico figlio maschio, scivolano via quintali di olive per confezionare extravergine, olio aromatizzato al limone, al peperoncino, al tartufo, ai funghi porcini. Anche bruschette. «Oggi quello al limone è il più elaborato, gli altri li faccio con aggiunta di aromi o prodotto secco, pomodorino, origano». Nessun segreto. «Mettiamo limoni nel frantoio, dieci chili ogni quintale di olive, io e mio padre, con le mani grasse. Ma lui è la saggezza, mia madre, Filippina, è operativa accanto a noi». Da un anno ha l’azienda agricola sulle spalle, in località Mattina, a Caggiano. Diploma da perito elettrotecnico. «Ma ho sbagliato gli studi, era meglio fare Agraria. A 18 anni i miei mi hanno lasciato il frantoio, la responsabilità è quasi tutta mia, delle mie sorelle, più grandi. Angela mi aiuta nella parte amministrativa e l’altra, Margherita vive al nord e fa la mamma». Quando il papà tornò per restare, da allora la famiglia Abbamonte ha messo insieme tutti gli ulivi di famiglia, compresi quelli del compianto nonno Carlo. «L’obiettivo e la speranza è di ampliare l’attività, produciamo per il commercio locale grazie anche alla Coldiretti e i mercatini di Campagna amica, la sigla che racchiude le aziende agricole dell’associazione. La particolarità della mia azienda rispetto al mercato è il prodotto di eccellenza, ci manteniamo alti nella qualità e ora sto cercando di partecipare a qualche concorso, in Campania ma anche fuori». Carlo è il più giovane titolare di azienda agricola nell’area del Salernitano. «Almeno per la parte che riguarda l’olio, credo proprio di sì». Nato sotto il segno dei Gemelli, «ma sono un po’ introverso per il mio segno» sorride. «Si vede che la terra mi rende curvo al tramonto». A fine anno, una gran fatica. Ha ultimato la raccolta per la produzione di olio al limone. «I miei sono sposati da 35 anni. Il frantoio esiste da 30. Insieme speriamo di festeggiare le nozze d’oro
31 Dicembre 2013
Il futuro ha un nome antico: olio