Saranno assunti a tempo indeterminato dieci ragazzi provenienti dall’Africa subsahariana da un anno accolti a Padula dalla Caritas diocesana di Teggiano - Policastro e ospiti dell’Azienda Agricola Fattoria Alvaneta di Padula. Ospiti dall’agosto 2011 nel Vallo di Diano, questi minori non accompagnati accolti dalla Caritas, dopo un periodo di tirocinio formativo, saranno assunti in aziende operati nei settori del legno, dell’idraulica, dell’alimentare e metalmeccanico. La Caritas diocesana di Teggiano – Policastro da quasi due anni ha avviato una straordinaria esperienza di accoglienza, ospitando oltre 200 migranti. Di questi, 22 sono minori stranieri non accompagnati di età compresa tra i 14 e i 17 anni. Ad oggi nel territorio della regione Campania sono presenti 355 minori di cui 177 in provincia di Napoli, 75 in provincia di Caserta, 51 in provincia di Salerno, 40 in provincia di Benevento e 12 in provincia di Avellino. Provengono perlopiù dal Mali, dalla Tunisia, dal Bangladesh, dal Ghana, Afghanistan, Costa D’Avorio, Senegal. A oltre un anno dall’Emergenza Nord Africa, la Caritas, impegnata nell’accoglienza dei migranti, ha realizzato e concluso il progetto “Orme nella Sabbia”, finalizzato all’inserimento socio-lavorativo di 10 minori stranieri non accompagnati. Un ruolo determinante in questo progetto lo hanno avuto anche i coniugi Francesco Barra e Lucia Patrone, titolari dell’Agriturismo Fattoria Alvaneta di Padula, del circuito Campagna Amica Coldiretti Salerno, che hanno ospitato i ragazzi accudendoli come genitori. “Abbiamo voluto sostenere questo progetto – spiega Francesco Barra – per dare una mano alla Caritas Diocesana che ha assicurato un grande aiuto a questi giovani, minori, giunti in Italia da soli e bisognosi di essere accolti e indirizzati verso il futuro. E’ una bella pagina di solidarietà che finalmente si concretizza con l’assunzione a tempo indeterminato nelle botteghe del Vallo di Diano di questi dieci ragazzi”.
6 Dicembre 2012
DIECI GIOVANI AFRICANI ASSUNTI DA AZIENDE DEL VALLO DI DIANO GRAZIE ALL’IMPEGNO DELLA CARITAS