12 Gennaio 2012
CRISI AL CONSORZIO DI BONIFICA DESTRA SELE: I CREDITI DA EQUITALIA AMMONTANO A CIRCA 7 MILIONI DI EURO

Vito Busillo, presidente del Consorzio in destra del Fiume Sele e dirigente di Coldiretti Salerno, in una nota di seguito riportata ripercorre le fasi che hanno portato alla determinazione dell’attuale criticità che rischia di mettere in ginocchio un Ente che ha determinato la storia non solo agricola della Piana del Sele, garantendone soprattutto l’assetto idrogeologico. Come è noto, il Consorzio, Ente di diritto pubblico, nell’ambito del comprensorio di competenza che si estende dalle porte di Salerno alla riva destra del fiume Sele, esplica la propria attività nei settori dell'irrigazione, della difesa del suolo, della tutela dell'ambiente e della valorizzazione del territorio agricolo fin dagli inizi del secolo scorso. La operosa presenza del Consorzio sul territorio con la costante realizzazione di nuove opere pubbliche, oggetto di specifici finanziamenti, e l'esercizio, la manutenzione e l’ammodernamento di quelle esistenti, ha contribuito in maniera decisiva dapprima allo stesso insediamento umano e poi allo sviluppo socio economico della Piana del Sele che è oggi divenuta una delle realtà trainanti dell’economia dell’intera Regione Campania. Tutto ciò grazie soprattutto alla tecnologie di avanguardia a livello europeo applicate dal Consorzio ai propri nuovi impianti di irrigazione a pressione, ma anche al decisivo contributo finora fornito dalle opere di bonifica(circa 256 km di canali di drenaggio) e dagli impianti idrovori consortili (n. 3 impianti lungo la fascia costiera) alla difesa idraulica del comprensorio.      Per il perseguimento delle proprie finalità istituzionali il Consorzio, per legge, può avvalersi delle risorse pubbliche che gli Enti preposti rendono disponibili ma nel contempo ha il potere di imporre contributi ai propri consorziarti, i quali beneficiano più specificamente della sua attività. A tale potere/dovere questo Ente non si è mai sottratto, chiamando da sempre i propri utenti a partecipare alle spese gestionali, fino al limite della sopportabilità. Corre obbligo precisare che i contributi richiesti dal Consorzio, ai sensi e per gli effetti dell’art.21 del R.D. n. 215/1933, sono obbligatori per i consorziati, costituiscono oneri reali sui fondi dei contribuenti e sono esigibili con le norme ed i privilegi stabiliti per l’imposta fondiaria; alla riscossione dei contributi si provvede con le norme che regolano l’esazione delle imposte dirette. Per tal fine, nel puntuale rispetto dei modi e termini di cui all’art. 24 del D.P.R. n. 602/73, questo Ente ha consegnato agli Agenti per la Riscossione competenti per i vari ambiti territoriali nazionali i propri ruoli di contribuenza per la riscossione coattiva. Con particolare riguardo ai ruoli in riscossione relativi all’ambito territoriale provinciale di Salerno, che da soli rappresentano oltre il 70% del carico complessivo il Consorzio, nel corso degli ultimi undici anni, ha regolarmente consegnato ad E.TR. S.p.A. prima, ad Equitalia E.TR. S.p.A. poi e infine ad Equitalia Polis S.p.A. (ora Equitalia Sud S.p.A), che li hanno presi in carico senza rilievi, i ruoli coattivi nn. 2333, 2334, 2649, 2650, 2651, 2652, 2653 e 2654 del 2000, n. 4397/2001, nn. 2199 e 5309 del 2002, nn. 1924, 1925 e 4768 del 2003, n. 894/2004, nn. 2478, 2479, 6387 e 6388 del 2005, n. 4613/2006, n. 3696/ 2007, n. 3175/2008, n. 3479/2009, nn. 4664, 6997 e 6998 del 2010 e n. 1153/2011. Rispetto alla somma complessiva dei predetti ruoli, originariamente pari ad € 26.814.110,01 ed al netto delle diminuzioni di carico motivatamente riconosciute, sono stati sinora riscossi, in tutto, € 11.966.659,39, pari soltanto al 44,83% del carico. Il totale del residuo carico tributario ancora da riscuotere per il periodo 2000/2010 è pari quindi ad € 5.701.865,00, somma che, aggiungendo l’importo del ruolo coattivo concernente l’Esercizio 2011 spedito ad Equitalia Servizi S.p.A. il 01/12/2011 con le forniture nn. 2056 e 2057 del 11/11/2011, ascende ad € 6.986.899,00 (circa sette milioni di Euro!). Si evidenzia che i proventi derivanti dai contributi dei consorziati costituiscono la fonte di entrata più rilevante ed irrinunciabile dell’Ente (e che corrisponde a circa il 65% dell’intero “Valore della Produzione” del Budget Economico) sulla quale esso deve fare affidamento per il perseguimento delle finalità pubbliche istituzionali che gli sono proprie, sempre più strategiche per il vasto Comprensorio di competenza, considerata anche la continua riduzione dei contributi di legge provenienti dall’Amministrazione Regionale nonché l’enorme ritardo con il quale tali esigue risorse vengono corrisposte. In un tale sfavorevolissimo quadro congiunturale il Consorzio, per fronteggiare le sempre più allarmanti e crescenti emergenze economiche profilatesi negli anni, si è attivato su molteplici fronti. Per quanto riguarda, in particolare, la riscossione dei propri tributi il rapporto in essere con Equitalia Salerno è sempre stato collaborativo ed improntato al massimo rispetto dei reciproci ruoli; in tale ottica sono stati svolti numerosi incontri personali fra i rispettivi vertici gestionali e scambiata una fitta corrispondenza al fine di analizzare i motivi di una riscossione rivelatasi palesemente inadeguata ed insoddisfacente ed è stata fornita la massima collaborazione per concorrere alla soluzione del grave problema.  Nelle more il Consorzio, al cospetto di tale carenza di liquidità da entrate correnti, ha dovuto fare costante ricorso ad anticipazioni di Tesoreria che, però, rimasto irrisolto il su evidenziato problema, hanno ormai raggiunto il limite di affidamento, impedendo all’Ente di conseguire ulteriore credito. Allo stato attuale lo scrivente, pur vantando a sua volta crediti complessivi (solo nei confronti di Regione Campania ed Equitalia Polis) per oltre dieci milioni di Euro, di fatto non dispone più di liquidità e non può più far fronte alle proprie altrettanto ingentissime obbligazioni per oneri fiscali e previdenziali nonché verso il personale e verso i propri fornitori di beni e servizi. Si pensi che già non è stato possibile corrispondere ai dipendenti consortili le retribuzioni del mese di dicembre 2011, nè si intravede come possano essere garantite quelle del mese corrente e dei successivi. E’ più che evidente lo strettissimo nesso di causalità tra la farraginosità ed improduttività della riscossione per il riversamento delle entrate contributive ed il ricorso all’esposizione di Tesoreria che pure ha comportato pesanti oneri passivi ma che ora non è più accessibile nemmeno in via straordinaria, dato anche il contesto economico nazionale che vede gli istituti di credito in gravissime difficoltà. L’unico modo per il Consorzio di rientrare nell’ordinarietà, pertanto, è incassare in tutto o almeno in buona parte le proprie entrate tributarie certe, liquide ed esigibili. Per tal fine questo Ente, ai sensi e per gli effetti del disposto degli articoli 19, 23, 36, 52 e 52 bis del D. Lgs. n. 112/99, t. v., ha già da tempo richiesto ad Equitalia Salerno di rendicontare tutte le entrate conseguite per i ruoli coattivi già in riscossione dal 2000 al 2011, in primis riguardo ai contribuenti evasori o morosi per importi contributivi superiori ai mille Euro. Ma invano.     Altrettanto vanamente sinora, è stato chiesto il rendiconto delle azioni esecutive (fermo amministrativo, esecuzioni immobiliari o altro) intraprese nei confronti degli evasori/morosi, già allorquando detti strumenti coercitivi erano più liberamente accessibili e non senza rimarcare che, come già detto, i tributi consortili (art. 21 del R.D. n. 215/1933 e art. 12, c. 4, della L. R. Campania n. 4/2003) costituiscono oneri reali sugli immobili interessati.In risposta alle pressanti e motivate richieste e solleciti di questo Ente, purtroppo, si è ottenuta da Equitalia soltanto una generica attestazione dalla quale risulta, che comunque tutti i ruoli in carico sono ancora esigibili ed in riscossione. A quanto pare, Equitalia Sud S.p.A., che non ha sinora dimostrato di essersi attivata come per legge per conseguire la riscossione di tributi anche tanto risalenti nel tempo, pur non disconoscendo il proprio ingentissimo debito nei confronti del Consorzio, reputa di poterlo saldare “a tempo indeterminato” abbandonando, in tal modo, l’Ente ad un destino che, in mancanza di provvedimenti urgenti e decisivi, appare irrimediabilmente compromesso. Per tutto quanto sin qui esposto e con viva preoccupazione per il futuro del Consorzio e dei suoi lavoratori, si segnala ai destinatari in indirizzo la grave emergenza in atto e si chiede a sua Eccellenza il Prefetto di Salerno di voler convocare, con ogni urgenza, un tavolo di concertazione al quale siano presenti qualificati esponenti di ciascuno dei soggetti in indirizzo muniti di potere o delega decisionale. In tale occasione Equitalia Sud S.p.A. dovrà rendere finalmente noti i motivi per i quali non ha finora portato a termine le procedure di legge per l’incasso delle rilevanti somme che il Consorzio vanta dai propri utenti, indicando anche i modi ed i tempi con i quali garantirà a questo Ente i flussi indispensabili alla sua sopravvivenza. Nel confidare che la presente richiesta sia oggetto di attenta considerazione e trovi sollecito accoglimento, corre obbligo rappresentare che la mancata soluzione della problematica innanzi rappresentata, entro la fine del corrente mese, comporterà l’inevitabile blocco di tutte le attività dell’Ente per mancanza di risorse economiche. Questa Amministrazione intenderebbe fermamente scongiurare tale malaugurata evenienza che certamente la mortifica, ma si vede tuttavia costretta a preannunciare al Sig. Prefetto ed alle Autorità in indirizzo che, in caso di mancata soluzione, onde evitare responsabilità, provvederà alla consegna di tutte le opere e gli impianti da essa gestiti alle Autorità di Governo regionali e statali. Infatti l’eventuale mancato funzionamento della Diga sul Sele e degli oltre dieci impianti di sollevamento irriguo, comporterebbe pesanti conseguenze di ordine economico per le attività produttive della Piana del Sele, mentre l’eventuale fermo degli impianti idrovori ed il mancato controllo della rete scolante consortile (estesa come detto ben 256 Km) in pieno periodo invernale genererebbero un enorme rischio per l’incolumità pubblica. In entrambi i casi, comunque, l’ordine pubblico ne risulterebbe gravemente turbato.

IMPRESA VERDE CAMPANIA – ENTE DI FORMAZIONE

LA FORMAZIONE

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