“Il lavoro nero in agricoltura è purtroppo ancora una triste realtà. Ma parlare di sfruttamento di manodopera straniera con dati poco attendibili perché le interviste sono state effettuate su un “campione” davvero irrisorio rispetto ai grandi numeri degli occupati del comparto, significa sparare nel mucchio per conquistare le prime pagine dei giornali, danneggiando gravemente il settore agricolo”. Lo scrive, in una nota, Coldiretti Salerno a proposito delle denunce del team Medici per i Diritti Umani. “Che i fenomeni di delinquenza come sfruttamento e prestanomi esistano lo abbiamo denunciato anche noi più volte – ricorda il presidente provinciale di Coldiretti, Vittorio Sangiorgio – ma si tratta di una situazione che seppur lentamente migliora rispetto agli anni passati. Il comparto agricolo ha scelto con decisione la strada di contrasto ad ogni forma di illegalità. Coldiretti ha assicurato la propria disponibilità, mettendo a disposizione il proprio sistema informatico dei fascicoli aziendali, per prevenire fenomeni di lavoro nero e garantire un risparmio di risorse ed energie alle forze di controllo preposte. Interventi mirati e controlli aiutano le tantissime imprese agricole sane a non subire concorrenza sleale da parte di chi mette in atto fenomeni illegali e fraudolenti. Un dato, poi, non va trascurato – aggiunge Sangiorgio: le nostre imprese agricole, soprattutto quelle della Piana del Sele che rappresentano un’eccellenza assoluta, hanno migliorato la capacità di intercettare ingenti risorse comunitarie, che si ottengono solo se si hanno requisiti tra cui anche il rispetto delle norme sui lavoratori. La stagione della mera denuncia va superata con quella della crescita collettiva, dove non ci sono controparti ma un’intera comunità che vuole crescere”.
“Chi ha i nomi denunciasse – osserva il direttore provinciale Salvatore Loffreda – basta sparare nel mucchio, noi siamo pronti a fare la nostra parte ma non è giusto continuare a penalizzare un comparto in nome di sterili polemiche. La quarta gamma, così fiorente nella Piana del Sele, rischia ad ogni denuncia o presunta tale che trova eco sui giornali, di perdere quote di mercato e fatturato con ripercussioni anche sull’occupazione”.
Coldiretti Salerno ricorda di aver messo in campo una serie di azioni per favorire l’integrazione degli immigrati sul territorio e offrire un contributo concreto allo sviluppo interetnico, a cominciare da un ufficio dedicato ai lavoratori immigrati in località Corno d’Oro, ad Eboli, passando la carta dei servizi Coldiretti in lingua araba fino al TG arabo dedicato agli strumenti legislativi, alle pratiche burocratiche, alle iniziative di tipo sociale e a tutte le informazioni utili a migliorare le loro condizioni di vita.
23 Luglio 2014
COLDIRETTI SALERNO SU CAPORALATO: UN ERRORE SPARARE NEL MUCCHIO, SERVONO DENUNCE E DATI ATTENDIBILI