L’agricoltura, nonostante la crisi, vive un momento favorevole: aumenta il numero delle imprese iscritte, soprattutto giovanili, cresce l’attenzione al mondo rurale ma restano i problemi di un comparto troppo “burocratizzato” e spesso non valorizzato appieno. Ne è convinto Pietro Caggiano, presidente provinciale di Coldiretti Salerno.
Presidente Caggiano, da pochi giorni è entrato in vigore il decreto liberalizzazioni che pone novità importanti per il comparto agricolo. Quali in particolare?
Il cosiddetto articolo 62 garantisce – tra l’altro – contratti scritti tra grande distribuzione e produttori agricoli, oltre ad una certezza sui tempi di pagamento. Sicuramente è un tentativo interessante da parte del Governo per tutelare gli agricoltori che rischia però di creare problemi di altro genere perché le norme che regolano i contratti di cessione dei prodotti alimentari non hanno tenuto conto delle dinamiche di specifici mercati. L'articolo 62 del decreto sviluppo, poi, mette dei punti fermi importanti per le aziende agricole, soprattutto per quanto riguarda i tempi di saldo delle forniture di prodotto. Modifiche che risultano favorevoli al settore agricolo che a sua volta, però, deve considerare di essere acquirente di prodotti agricoli che dovrà pagare entro i termini di 30 o 60 giorni.
Com’è lo stato dell’agricoltura salernitana?
C’è un rinnovato e crescente interesse verso il comparto, ne è testimonianza il fatto che aumenta il numero di giovani che si avvicinano all’impresa agricola. Del resto, il sistema stesso necessitava di un ammodernamento, in virtù dei rinnovamenti e delle richieste del mercato. L’agricoltura, però, se da un lato viene visto come un settore che può dare soddisfazione in termini economici, dall’altro lato lamenta un problema nel sistema di servizi che non è adeguato alla richiesta della base, soprattutto nel trasferimento di tecnologie da parte della ricerca, nell’accesso al credito, nell’eccesso di burocrazia che oggi vige nel nostro settore.
Le aziende rischiano di soffocare di malaburocrazia?
Purtroppo si. Oggi l’agricoltore deve pensare più alle scartoffie che a come far funzionare la propria azienda. Le faccio un esempio banale: in un’azienda del salernitano, pochi giorni fa, hanno dismesso una vecchia recinzione, ormai cadente. Per ripristinarla chiedono autorizzazioni assurde, nonostante si tratti di una semplice sostituzione. Per non parlare della normativa riguardo i pozzi. Parliamo di una sanatoria che richiede decine di documentazioni, addirittura autorizzazioni da parte della Sovrintendenza per pozzi che esistono da sempre. Insomma, una burocrazia soffocante che rallenta fortemente l’impresa.
Altro problema?
Gli allagamenti sono oggi un problema molto avvertito dal comparto. Non esiste, purtroppo, un piano moderno di regimentazione delle acque piovane e così ogni anno si ripropongono i continui problemi di allagamenti causati dalle piogge. Coldiretti si farà promotrice nei prossimi di un incontro con tutti i Consorzi di Bacino provinciali per trovare, insieme, soluzioni condivise.
La contraffazione è un’altra spina nel fianco degli imprenditori…
Le contraffazioni a tavola sono quelle più temute dagli italiani con sei cittadini su dieci che le considerano addirittura più gravi delle frodi fiscali e degli scandali finanziari. Lo dice una recente ricerca nazionale di Coldiretti. Il problema non riguarda, ovviamente, solo i consumatori ma anche e soprattutto le imprese che avvertono un problema gravissimo di concorrenza sleale.
Quali i prodotti più colpiti?
Olio, vino, formaggi, mozzarella. A proposito di mozzarella di bufala, stiamo aspettando ancora l’ok da parte del Ministero per il disciplinare della mozzarella di bufala campana dop.
A cosa servirà?
Il Parlamento ha stabilito che a decorrere dal primo gennaio 2013 la produzione della mozzarella di bufala campana Dop dovrà essere effettuata in stabilimenti separati da quelli in cui ha luogo la produzione di altri tipi di formaggi o preparati alimentari. Praticamente chi vorrà produrre mozzarella di bufala Dop dovrà fare solo questo o quantomeno dovrà avere uno stabilimento a parte deputato esclusivamente a questo tipo di produzione. Sul provvedimento che pure va nella direzione della tracciabilità e della qualità, siamo un po’ scettici soprattutto sui tempi perché il disciplinare è in standby, il primo gennaio si avvicina e tanti imprenditori devono decidere in fretta del futuro della loro azienda.
Dal 1° gennaio è stata abrogata anche la facoltà di opzione per la determinazione del reddito in base alle risultanze catastali...
Questo è un duro colpo per le imprese agricole. L'agevolazione fiscale era stata introdotta per rafforzare la competitività del sistema imprenditoriale agricolo e avvicinare le aziende italiane alla media europea. Inoltre la legge di stabilità introduce, per i periodi d'imposta 2012, 2013, 2014 la rivalutazione del 15% del reddito agrario e dominicale e un moltiplicatore a 115. Giudichiamo negativamente la misura in quanto tutto ciò appare in aperto contrasto con lo Statuto del contribuente. Per le aziende agricole della provincia di Salerno questa nuova manovra è insostenibile, con costi legati alla tassazione decisamente troppo elevati. Di fatto, si vanno a penalizzare le società rendendo più difficili moderne forme di aggregazione e si frena la nascita di nuove imprese. L’unico aspetto positivo è che sono state salvate le società semplici.
A proposito di sostegno alle piccole aziende, a Salerno avete aperto uno sportello di consulenza Creditagri…
Esatto, per l’assistenza e la consulenza in materia di credito, adempimenti burocratici e finanza d’impresa nel settore agricolo. La Banca d'Italia ha iscritto Creditagri Italia - il Consorzio di garanzia fidi Coldiretti che opera a livello nazionale a sostegno del comparto agricolo - all'elenco speciale degli intermediari finanziari. In sostanza, con questo provvedimento, Creditagri diventa erogatore di credito, accede alla Centrale rischi e viene vigilato dalla Banca d'Italia. Si tratta di una nuova occasione di sviluppo per le imprese agricole salernitane alle quali viene finalmente assicurato un sostegno per l’accesso al credito, attraverso la pianificazione di nuovi investimenti. La nostra struttura provinciale può adesso rappresentare un valido riferimento per ogni tipo di richiesta finanziaria. Ci auguriamo che, attraverso lo Sportello di Consulenza Creditagri, Coldiretti possa contribuire ad aumentare gli investimenti nel comparto agricolo in provincia di Salerno, attraverso un impegno particolare per garantire servizi efficienti di supporto e consulenza alle imprese, soprattutto per quanto riguarda l’accesso al credito che resta una leva fondamentale e imprescindibile per la ripresa economica.
27 Ottobre 2012
Coldiretti Salerno: agricoltura cresce nonostante la burocrazia