Mettere a disposizione degli imprenditori agricoli aree e stabilimenti dismessi del territorio di Battipaglia per realizzare gli opifici di lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli evitando così di sottrarre e ridurre altro suolo agricolo. È la proposta lanciata a Battipaglia dal presidente di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio, al dibattito su “Area di crisi e attività produttive”. “In questa città - ha ribadito Sangiorgio - non ci può essere compromesso, l’era dello sviluppo improvvisato e non pianificato è finita. La storia recente insegna che non possono convivere modelli di sviluppo conflittuali. Qui si è scelto di puntare su un’agricoltura moderna e ad alto valore aggiunto che porta sviluppo, occupazione e pil di lungo periodo. Dopo Coda di Volpe - sottolinea Sangiorgio - è inimmaginabile pensare ad un nuovo ipotetico meccanismo di obbrobrio ambientale, che rischierebbe di far crollare le quotazioni e l'indotto agricolo creato in questi anni. Rischiamo di aggiungere crisi su crisi, da quella industriale figlia dell'assenza di visione - a quella agricola perché figlia di una mancanza di coraggio nelle scelte. Battipaglia può rinascere - conclude il presidente di Coldiretti - ma solo se punterà forte sul settore agricolo valorizzando le vaste aree vocate alle produzioni di eccellenza e di quarta gamma”.