Ancora un attacco alle tipicità salernitane, ancora un attacco alla mozzarella di bufala campana dop. Sventata la collocazione di 2 tonnellate di latte presumibilmente di bufala, la cautela è d’obbligo vista l’assenza di ogni forma di tracciabilità, grazie sempre all’attenta vigilanza dei Nucleo Antifrode di Salerno che hanno fermato un altro scempio ai danni di uno dei prodotti più conosciuti ed apprezzati al mondo. Da Battipaglia, il prodotto sequestrato era destinato verosimilmente a qualche caseificio dell’agro. “dopo la ribalta pre Natalizia che ha richiamato la pubblica attenzione sulla pirateria dell’olio dei pelati, il nuovo anno si è presentato con lo stesso leit motiv. Gli attacchi alle tipicità continuano senza soluzione di continuità nonostante la strenua vigilanza delle forze dell’ordine - afferma Loffreda direttore di Coldiretti Salerno - ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di agripirateria, , ancora una volta a pagare è il sistema agroalimentare salernitano. È la volta del falso latte di bufala ad inquinare il mercato, minando la salute dei consumatori con un prodotto d’eccellenza e di grande consumo qual è la mozzarella di bufala. È evidente che fronteggiare questo tipo di crimine è sempre molto difficoltoso ma è anche vero che i risultati sono sempre più rilevanti grazie all’assiduo controllo delle forze dell’ordine. Così com’è avvenuto per l’olio, da Coldiretti massima collaborazione per la tutela delle produzioni nostrane e della salvaguardia della salute dei consumatori.” La particolare attenzione rivolta da Coldiretti Salerno al comparto allevatoriale , continua Loffreda non si ferma naturalmente al mero discorso economico trova fondamento anche, nello specifico delle bufale, alla preservazione genetica della razza presente nella Piana del Sele, quale modalità privilegiata a garanzia della qualità. Per quanto concerne i consumatori – continua Loffreda l’unico consiglio è quello di non voler risparmiare a tutti i costi: Prodotti sotto i dieci euro al kg devono destare diffidenza. Inoltre non conviene fidarsi troppo di venditori occasionali, magari attivi in luoghi non attrezzati per il commercio, come ad esempio il caso di automezzi in sosta sulle strade o in aree di parcheggio. In conclusione, il marchio Dop, da solo, non garantisce la genuinità del prodotto e il consumatore deve prestare un minimo di attenzione a quello che acquista, imparando in primo luogo a leggere l'etichetta”.
4 Gennaio 2012
ANCORA LATTE FALSO IRROMPE NEL SALERNITANO