(ASCA) - Roma, 14 dic - ''E' con grande preoccupazione che prendiamo atto del temporaneo arresto, da parte del Governo, dell'iter della proposta di legge in materia di qualita' e trasparenza della filiera degli oli d'oliva vergini. Il provvedimento, gia' approvato dal Senato, all'unanimita', con il parere positivo del Governo, e condiviso alla Camera da tutti i partiti, da tutti i gruppi parlamentari e da tutte le commissioni interessate, rischia ora di non tradursi definitivamente in legge''. E' quanto afferma il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, in riferimento all' imprevisto stop imposto al disegno di legge ''salva olio'', prima dell'ultimo passaggio in sede legislativa in Commissione Agricoltura della Camera.
''La legge - aggiunge - rappresenta uno straordinario strumento per rafforzare il contrasto alle attivita' criminali che nel settore olivicolo costituiscono ormai una piaga economica e sociale intollerabile, sia per i consumatori che per gli oltre un milione e duecentomila olivicoltori italiani''.
''Ci sembra utile ricordare che i previsti provvedimenti di contrasto alle illegalita' - ricorda - risultano del resto essere stati espressamente richiesti dal procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso nella seduta del 23 luglio 2011 della Commissione parlamentare d'inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, dopo una dettagliata critica dei difetti di coordinamento e una approfondita analisi delle lacune dell'attuale disciplina di contrasto ai fenomeni delle cosiddette 'agromafie'''.
''Il nostro auspicio - conclude il presidente Marini - e' che si comprenda che con un 'inspiegabile voltafaccia' del Governo al testo di legge ci si assumerebbe di fatto la responsabilita' di contribuire alla permanenza di una diffusa situazione di illegalita' con risvolti sociali ed economici inaccettabili''.