Centinaia di migliaia di tonnellate d’olio provenienti dal bacino del Mediterraneo invadono il mercato italiano dove viene imbottigliato dalle aziende nostrane divenendo a tutti gli effetti made in Italy. Dove di italiano c’è solo il marchio. E’ il risultato di Un indagine ancora in corso condotta dall’Agenzia delle Dogane dal Corpo Forestale da Guardia di Finanza in collaborazione con Coldiretti. “Un sistema perverso di agromafia costituito da investimenti di ricchi proventi in attività agricole, nel settore della trasformazione alimentare, commerciale e nella grande distribuzione con il reinvestimento dei proventi illeciti che ha come corollario il condizionamento della libera iniziativa economica e la concorrenza sleale. Il settore olivicolo è a rischio più elevato, difatti vengono proposti sul mercato oli a prezzi assolutamente non competitivi per la loro esiguità, spiazzando drammaticamente la produzione locale che viene penalizzata sistematicamente creando seri problemi al settore, in un territorio, come quello salernitano che esprime due Dop, Colline Salernitane e Cilento, con una qualità di’olio sempre più qualificata” afferma Pietro Caggiano presidente di Coldiretti Salerno. “ E’ sempre più necessario tenere alta la guardia contro questi fenomeni degenerativi della nostra agricoltura, dichiara Loffreda, direttore Coldiretti Salerno - Coldiretti sarà sempre più in prima linea a difesa della nostra produzione in stretta collaborazione con le forze dell’ordine a cui bisogna esprimere un grande plauso per la loro opera meritoria. A rischio é anche la qualità e sicurezza alimentare dei prodotti alimentari spacciati come Made in Italy ma ottenuti in realtà con materie prime importate, speso di bassa qualità . Nel settore dell’olio di oliva dove l’analisi organolettica su campioni di olio vergine ed extravergine di oliva acquistati nei supermercati ed esaminati, da parte del panel costituito dall’Agenzia delle dogane, ha evidenziato la presenza di muffe in oltre il 40 per cento delle bottiglie in vendita, Per non cadere nella trappola del mercato è quello di guardare con diffidenza ai prezzi eccessivamente bassi che non coprono neanche il costo delle olive, considerando che una confezione da un litro di un buon olio extra vergine di oliva, prodotto al 100% con olive italiane, non potrebbe costare, mediamente al consumo, sullo scaffale di un supermercato, meno di 6 euro” I dati sono assolutamente inquietanti: di fronte a 250mila tonnellate di olio esportato, l’Italia importa 470mila, la cui destinazione e manipolazione è un incognita, la sua angosciante soluzione rileva che quattro bottiglie su cinque marcate italiane contengono prodotto straniero.
23 Dicembre 2011
AGROMAFIA:IL BUSINESS DELL’OLIO METTE IN GINOCCHIO LA PRODUZIONE SALERNITANA