Stati generali della pesca per affrontare le problematiche del settore. E’ la proposta lanciata dal presidente provinciale di Coldiretti Salerno, Vittorio Sangiorgio, al termine dell’incontro promosso a San Marco di Castellabate da Impresa Pesca Coldiretti e Coldiretti Salerno, sui recenti bandi di finanziamento varati dalla Regione Campania per il comparto. “Salerno ha un'altra grande risorsa dopo l'agroalimentare e si chiama pesca – sottolinea Sangiorgio - lavoreremo affinché questo settore torni ad essere strategico per lo sviluppo economico del territorio esaltando un altro patrimonio della nostra provincia: il mare. Promuoveremo gli stati generali della pesca e del mare in Camera di Commercio affinché il settore recuperi la sua centralità”. “Con la legge di orientamento e modernizzazione dell'agricoltura, pesca e foreste – spiega Sangiorgio - abbiamo assistito ad un grande salto in avanti dell'agricoltura ma lo stesso non possiamo dire che sia accaduto nella pesca, e da qui nasce il nostro impegno e la responsabilità, anche grazie al supporto di Uecoop. Salerno capitale dell'agroalimentare e del buon cibo non può esserlo senza uno dei suoi piatti forti”. Alti costi di gestione dell’attività, rincari del carburante, mancanza di credito, difficoltà nella commercializzazione del prodotto locale. “Il settore è al collasso – ha spiegato il presidente del Consorzio Pescatori Riuniti, Gaetano Buttarazzi - urge un intervento di sostegno forte e risoluto”. In provincia di Salerno il settore arranca: la recessione ha portato il consumatore medio ad acquistare meno pesce (-11%), secondo un’analisi di Coldiretti sulla base delle elaborazioni sui dati Ismea relativi al primo quadrimestre del 2013. “Il 75% del pesce consumato all’anno pro-capite non è italiano – ha rivelato il responsabile di Coldiretti Impresa Pesca, Tonino Giardini - ma proviene da altri paesi. Solo 5 dei 20 chilogrammi è Made in Salerno. Lo stesso vale per i ristoranti: 1 su 5 utilizza pescato locale. Bisogna fare di più sul fronte della tracciabilità e della valorizzazione del prodotto locale”. Secondo Coldiretti sono aumentate del 10% le famiglie salernitane che hanno rinunciato ad acquistare pesce fresco nonostante i prezzi al consumo siano rimasti pressoché stabili. A segnare un forte calo è il pesce azzurro e i calamari. Il progetto Coldiretti presentato ad Agropoli – spiegano dall’organizzazione - mira a rimettere al centro della “filiera ittica” l’impresa potenziando la vendita diretta, tagliando le intermediazioni e favorendo il consumo di pesce fresco appena pescato e locale. Sarà avviata la vendita diretta nei mercati di Campagna Amica in tutta la provincia per dare risposte alle imprese e al consumatore finale attraverso il rilancio del miglio zero. Molto nutrita la partecipazione di pescatori: in particolare da segnalare l’intervento di un operatore, che ha evidenziato come la pesca sia soggetta alla regolamentazione settimanale mentre andrebbe legata esclusivamente al meteo.
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